Il 25 novembre si celebra la Giornata Internazionale per l'Eliminazione della Violenza contro le Donne, un evento che ha lo scopo di sensibilizzare l'opinione pubblica e le istituzioni su una delle più gravi violazioni dei diritti umani. La violenza contro le donne non solo colpisce le vittime direttamente, ma ha anche conseguenze devastanti per le famiglie e le comunità. Per combattere questo fenomeno, è essenziale fare riferimento alla normativa e alla giurisprudenza che mirano a prevenire e punire tali atti.
Uno dei principali strumenti internazionali per la lotta contro la violenza sulle donne è la Convenzione del Consiglio d'Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica, conosciuta come la Convenzione di Istanbul. Adottata nel 2011, la Convenzione è entrata in vigore nel 2014 e rappresenta il primo trattato internazionale che affronta in modo completo il fenomeno della violenza di genere. La Convenzione obbliga gli Stati membri a prendere misure legislative per prevenire la violenza, proteggere le vittime e perseguire i colpevoli.
In Italia, un importante passo avanti nella lotta contro la violenza sulle donne è stato fatto con l'introduzione del "Codice Rosso," che ha modificato il codice penale e il codice di procedura penale. La Legge n. 69 del 19 luglio 2019 prevede un intervento tempestivo delle autorità di pubblica sicurezza e della magistratura in caso di episodi di violenza. Tra le principali novità introdotte, vi è l'obbligo di avviare il procedimento entro tre giorni dalla notizia di reato e la creazione di nuovi reati, come il "revengeporn" e le lesioni permanenti al viso.
La Direttiva 2012/29/UE del Parlamento Europeo e del Consiglio, che istituisce norme minime in materia di diritti, assistenza e protezione delle vittime di reato, è un altro strumento normativo fondamentale. Questa direttiva garantisce che le vittime di violenza ricevano assistenza e protezione adeguate e che i loro diritti siano rispettati durante tutto il procedimento penale.
La Corte Europea dei Diritti dell'Uomo (CEDU) ha emesso numerose sentenze che hanno contribuito a delineare il quadro giuridico e i principi in materia di violenza contro le donne. Un caso emblematico è quello di Opuz c. Turchia (2009), in cui la Corte ha stabilito che la Turchia non aveva adottato misure sufficienti per proteggere una donna dalle violenze del marito, violando così l'articolo 2 (diritto alla vita) e l'articolo 3 (divieto di tortura) della Convenzione Europea dei Diritti dell'Uomo.
In Italia, la giurisprudenza ha avuto un ruolo cruciale nell'interpretazione e nell'applicazione delle norme contro la violenza sulle donne. La Corte di Cassazione, ad esempio, ha più volte ribadito la necessità di proteggere le vittime di violenza domestica e di garantire loro un trattamento dignitoso e rispettoso dei loro diritti. Un caso significativo è la sentenza n. 25138 del 2019, in cui la Corte ha confermato la condanna per stalking, sottolineando l'importanza della tempestività nell'intervento delle autorità per prevenire ulteriori episodi di violenza.
La Giornata Internazionale per l'Eliminazione della Violenza contro le Donne rappresenta un'occasione fondamentale per riflettere sui progressi compiuti e sulle sfide ancora da affrontare. La normativa e la giurisprudenza offrono strumenti indispensabili per combattere questo fenomeno, ma è necessario un impegno continuo da parte di tutte le istituzioni e della società civile per garantire che ogni donna possa vivere una vita libera dalla violenza e dalla paura.
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