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Come verificare se un veicolo è stato rubato

Immagine del redattore: Salvatore CirillaSalvatore Cirilla

In che modo puoi controllare la provenienza lecita di un’autovettura in vendita? Esistono dei pubblici registri?


Capita spesso di trovare delle offerte imperdibili nel mercato automobilistico: autovetture da sogno a prezzi incredibili, con chilometraggio irrisorio e nessun graffio. Ovviamente, quei fattori ti spingono a fare più di un pensiero su quell’auto (alle volte portandoti all’acquisto immediato), ma dopo un po’ subentra la parte razionale che c’è in te e la domanda sorge spontanea: dietro quella super occasione, si cela un inganno? Magari l’auto è manomessa, o magari è stata rubata. Vuoi essere sicuro di non essere truffato? Ti sei, quindi, chiesto come verificare se un veicolo è stato rubato? In questo articolo, scoprirai gli strumenti di ricerca che il ministero mette a disposizione per identificare la provenienza dell’auto in questione. In questo modo, eviterai non solo di perdere i tuoi risparmi, ma anche possibili conseguenze penali, dovute ad aver acquistato un bene di provenienza delittuosa.



Cosa rischi ad acquistare un’auto rubata

Il rischio è di essere perseguiti per il reato di ricettazione, che consiste nel procurare a sé, o ad altri, un profitto, acquistando cose provenienti da un qualsiasi delitto, o comunque intromettendosi nel farle acquistare.


Per rischiare una condanna di questo tipo, l’accusa dovrà dimostrare che tu eri consapevole della provenienza delittuosa del bene, precedentemente oggetto di furto.


Questa prova può essere data anche per presunzioni: ad esempio, può essere desunta dalla assenza di valide giustificazioni del possesso del bene stesso, nonché da circostanze facilmente percepibili, quali lo stato del veicolo, come il quadro di accensione rotto, la portiera forzata, assenza di chiavi e documenti.


In un caso trattato dalla giurisprudenza [1], un uomo è stato condannato per ricettazione perché, alla vista dei carabinieri, posti sul tratto stradale per un ordinario controllo stradale, aveva cambiato direzione e tentato la fuga, dimostrando, così, di essere pienamente consapevole dell’illecita provenienza del bene ricettato.


Come verificare se un veicolo è stato rubato?

Per evitare rischi, quando si ha il vago sospetto che quell’auto possa essere stata oggetto di un furto, un controllo sulla sua provenienza lecita è sempre opportuno, soprattutto quando la ricerca è gratuita, perché servizio di pubblica utilità, offerto dal ministero dell’interno.


Basterà andare su questo sito e indicare i dati richiesti. In particolare, dovrai inserire:

  • numero di targa dell’auto interessata;

  • numero di telaio dell’auto interessata;

  • il codice captcha per dimostrare che non sei un robot.

Se l’auto dovesse risultare rubata, o smarrita, allora ti comparirà l’indicazione della data di denuncia e del luogo in cui la stessa è stata presentata. In questo modo, saprai che da quell’affare è meglio stare alla larga.


Diversamente, se l’auto dovesse risultare in regola, ti comparirà la pagina con risultato di ricerca negativo: per il numero di targa e di telaio inserito non risultano dati in archivio.


Ma attenzione, i dati sono aggiornati con due giorni di ritardo. Pertanto, per scrupolo, sarà conveniente ripetere la ricerca dopo qualche giorno, così da permettere alla banca dati di aggiornare i propri elenchi e a te di avere la sicurezza di concludere una compravendita regolare.


Come individuare il numero del telaio?

Mentre il numero di targa è elemento visibile a tutti, e non solo al proprietario dell’auto, non tutti sanno individuare il numero del telaio della propria auto o dell’auto da acquistare.


Questo numero è fondamentale per identificare la carrozzeria di un’auto, soprattutto quando la stessa è stata rubata e camuffata con l’apposizione di un’altra targa. Solo così, riuscirai a capire l’illecito subito.


Questo identificativo è composto da 17 cifre alfanumeriche. In particolare:

  • i primi tre caratteri identificano il costruttore dell’auto;

  • i successivi cinque caratteri indicano nell’ordine tipo di carrozzeria, motore, serie, dotazioni di sicurezza e modello;

  • le ultime cifre indicano le specifiche tecniche dell’auto in questione.


Ebbene, il numero di telaio è indicato sia nella carta di circolazione dell’autovettura, che nel certificato di proprietà rilasciato dal pubblico registro automobilistico.


Ciò non toglie che anche questi documenti possano essere stati contraffatti. Per tale motivo, lacase automobilistiche tatuano questo codice alfanumerico all’interno della carrozzeria stessa, in modo da rendere l’identificazione sempre possibile.


La posizione di applicazione del numero di telaio cambia a seconda della marca dell’autoveicolo; le posizioni comuni sono:

  • all’interno dello sportello lato guida, o lato passeggero;

  • all’interno del cofano anteriore, dov’è situato il motore;

  • sulla parte inferiore del parabrezza.


Cosa fare se l’auto risulta rubata?

Nel caso in cui, prima di acquistare l’auto, dovessi scoprirne la sua provenienza delittuosa, potrai chiudere i contatti con il promittente venditore e, per senso civico, denunciare i fatti alle forze dell’ordine che, ricevuta la denuncia, procederanno ad iscrivere l’autore nel registro degli indagati, avviando le indagini di polizia necessarie.


Rischierai di più nella sciagurata ipotesi in cui dovessi scoprire che l’auto acquistata sia stata rubata al legittimo proprietario solo dopo averla acquistata: in questo caso, dovrai procedere alla denuncia immediata dei fatti.

A differenza del primo caso, la mancata denuncia alle forze dell’ordine potrebbe comportare il rischio, già spiegato in questo articolo, di subire un processo penale per ricettazione, soprattutto se si dovesse scoprire che, una volta conosciuta la provenienza delittuosa del bene, non hai proceduto alla denuncia dei fatti, ma hai trattenuto il bene rubato.


Darai, così, la possibilità al legittimo proprietario di riavere la propria auto; in più, le forze dell’ordine ti aiuteranno a ritrovare il venditore truffaldino, nella speranza di poter recuperare le somme ingiustamente pagate per l’acquisto di un bene illecitamente acquistato.


 

Note

[1] Tribunale Napoli, sez. I, 25/03/2015, n. 5513



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