Se una persona maggiorenne ha una sexchat su un sito con una minorenne ma maggiore di 14 anni, e sono state inviate solo da parte della persona maggiorenne un paio di foto erotiche, cosa può accadere? Nessun rapporto esterno.
Secondo la ricostruzione appena letta, quelle condotte potrebbero avere integrato il reato di violenza sessuale, aggravata dall’aver coinvolto una minorenne.
Infatti, nella violenza sessuale commessa mediante strumenti telematici di comunicazione a distanza, la mancanza di contatto fisico tra l’autore del reato e la vittima non è determinante ai fini del riconoscimento della circostanza attenuante del fatto di minore gravità (fattispecie relativa all’invio di messaggi di Whatsapp allusivi e sessualmente espliciti ad una ragazza, minore di età, costretta a scattarsi foto) (Cassazione penale, sez. III, 02/07/2020, n. 25266).
Inoltre, potrebbe essere contestato il tentativo di reato di atti sessuali con minore, in quanto l’idonea tessitura di plurimi atti inequivocabilmente diretti a compromettere la sfera sessuale della vittima, manifestando l’intenzione di raggiungere l’appagamento dei propri istinti sessuali (Cassazione penale, sez. III, 11/04/2013, n. 32926).

Se poi sono state catturate le immagini, allora si passerebbe al reato di pornografia minorile, il cui delitto è integrato quando la cessione di immagini fotografiche pornografiche non realizzate volontariamente dal minore essendo la condotta punita anche se il minore sia stato costretto o indotto. (Nel caso di specie, la vittima di 15 anni aveva inviato le immagini del suo corpo attraverso una chat ma non era consapevole dei video che gli imputati avrebbero realizzato e che poi avrebbero offerto in vendita a sua insaputa) (Tribunale Milano, sez. V, 09/06/2016, n. 6262).
È ovvio che, in tali casi, l’unico modo per far avviare il procedimento penale è quello della notizia di reato che, nel caso, potrebbe arrivare o con l’autodenuncia, o con la querela da parte della persona offesa.
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