Quanto occorre attendere per soddisfare il proprio diritto di credito? Quali sono le fasi da affrontare?
Le tempistiche per recuperare un credito sono volubili e dipendono da una serie di fattori, primo fra tutti la solvibilità del debitore. Se vanti un credito nei confronti di un condominio, per delle forniture o servizi realizzati all’interno dello stabile, sappi che dovrai avere a che fare con l’amministratore del condominio in questione. Se in un primo momento, può bastare una semplice mail, successivamente, mancando una collaborazione, non ti resterà che rivolgerti ad un legale, l’unico titolato ad agire esecutivamente per il recupero del tuo credito. Prima di tutto, ti chiedi: quanto ci vorrà per chiudere la faccenda? Proprio in questo articolo, vedremo il decreto ingiuntivo condominio: tempi per ottenerlo e per poter procedere con l’esecuzione forzata, soffermandoci, infine, sull’eventualità in cui il pignoramento contro il condominio dovesse risultare infruttuoso.
Cos’è un decreto ingiuntivo?
Quest’azione è stata ideata dal legislatore per permettere al potenziale creditore di ottenere un titolo esecutivo con il quale iniziare un’esecuzione forzata, finalizzata a recuperare il proprio credito in tempi brevi, rispetto alle tradizionali azioni ordinarie.
Con questo procedimento potrai non solo recuperare delle somme di denaro, ma anche ottenere un decreto con il quale imporre alla tua controparte di eseguire la consegna di una determinata cosa. Quest’azione è molto veloce, almeno nella sua prima fase, perché si svolge senza contraddittorio e, cioè, senza la presenza del debitore.
Per poter agire con un ricorso volto all’emissione di un decreto ingiuntivo, dovrai:
essere creditore di una somma determinata, non soggetta a termini o condizioni;
fornire una prova scritta dell’esistenza del tuo credito, anche se in una prima fase sarà possibile fornire dei documenti provenienti dal creditore stesso (ad esempio, le classiche fatture) per ottenere l’ingiunzione.
Nel caso in cui il giudice dovesse rigettare la richiesta d’ingiunzione, per difetto delle sopra citate condizioni, potrai sempre ripresentare una nuova domanda, non essendoci preclusioni processuali da questo punto di vista.
Quali possono essere i debiti contratti dal condominio?
Nella gestione condominiale, diversi posso essere i debiti che il condominio si accolla.
Le principali obbligazioni riguardano le forniture periodiche di luce, acqua e gas delle parti comuni, come anche il pagamento del portiere o della ditta di pulizie appaltata.
I debiti possono derivare anche dal mancato pagamento delle parcelle dei liberi professionisti: avvocati incaricati per la difesa in caso di controversie, ingegneri commissionati per la redazione di un progetto o, anche, commercialisti nominati dall’amministratore per la gestione contabile.
I debiti, inoltre, possono sorgere da un fatto illecito: può, infatti, capitare che un calcinaccio dell’edificio danneggi un’auto in sosta o ferisca un passante: in questo caso, dopo aver accertato la responsabilitàcondominiale, occorrerà che il condominio e tutti i suoi abitanti si accollino il pagamento del risarcimento del danno.
Recupero del credito tramite decreto ingiuntivo: fasi
Vedrai, ora, quali sono le fasi per recuperare il credito attraverso il ricorso per decreto ingiuntivo.
I° Fase: preparatoria e di deposito
Come qualsiasi altra azione giudiziale, il tutto inizia con la redazione dell’atto, solitamente preceduta da un’intimazione del legale con la quale viene comunicato all’amministratore di condominioche, se il condominio non pagherà entro un determinato termine, si procederà ad adire le vie legali.
Una volta raccolti tutti i documenti, l’avvocato potrà depositare il ricorso. Qui, i tempi sono brevi, solitamente una decina di giorni, ma possono variare a seconda del carico di lavoro dello studio legale che ti segue.
II° Fase: Emissione e notifica
Dopo il deposito, occorrerà attendere che il giudice emetta il decreto ingiuntivo richiesto. Scoprirai del provvedimento grazie alla comunicazione della cancelleria che, con una mail di posta elettronica certificata, ti informerà dell’avvenuta emissione.
Qui, i tempi variano a causa di alcune variabili:
l’organo giudicante che emetterà il provvedimento, se giudice di pace o tribunale;
il carico di lavoro del singolo giudice designato;
l’insorgenza di alcune problematiche, quale, ad esempio, la richiesta da parte del giudice di un’integrazione documentale che consenta l’emissione del decreto;
l’eventuale gravidanza, o malattia, del giudice designato.
In linea di massima, nei casi di efficienza della giustizia, potrai avere il tuo decreto ingiuntivo in pochissimi giorni. Nei casi peggiori, potresti dover attendere anche mesi.
Una volta emesso, il tuo legale dovrà notificare copia conforme del decreto ingiuntivo al debitore entro sessanta giorni. Una volta perfezionata la notifica, dovrai attendere quaranta giorni, termine entro il quale il condominio potrà presentare opposizione.
Tuttavia, nel caso in cui il decreto è provvisto dalla provvisoria esecuzione, potrai avviare una procedura esecutiva, senza dover attendere i quaranta giorni. Correrai solo il rischio per cui, in caso di opposizione accolta, dovrai restituire le somme, eventualmente, pignorate al condominio.
III° Fase: Apposizione formula ed eventuale opposizione
Una volta decorsi i quaranta giorni per l’opposizione, potrai recarti – sempre con il tuo legale – presso la cancelleria competente per far apporre al decreto la formula esecutiva che ti permetterà di avviare un’esecuzione forzata, finalizzata a recuperare il credito.
Qui, i tempi saranno molto brevi: solitamente, una volta lasciato il decreto, occorrerà attendere massimo una settimana per ritirare il tuo titolo esecutivo. Se, invece, riceverai la notifica di un’opposizione, allora la situazione si complicherà, a prescindere dalla fondatezza o meno dell’atto ricevuto.
Infatti, non potrai più richiedere il titolo esecutivo, ma dovrai attendere l’avvio del procedimento ordinario di opposizione, sperando che, alla prima udienza, il giudice riconosca l’infondatezza delle difese del condominio, e ti riconosca la provvisoria esecuzione. In questo modo, la possibilità di recupero del credito sarà posticipata di qualche mese.
Se, invece, il giudice non sarà convinto della certezza del tuo credito, dovrai attendere l’esito del giudizio, rischiando di aspettare anche più di cinque anni.
Cosa fare in caso di esecuzione infruttuosa?
Nel caso in cui non dovessi ricevere l’opposizione, non è detto che il recupero crediti sarà sicuramente positivo e che, quindi, ti soddisferai delle tue ragioni creditorie immediatamente. Può, infatti, capitare che il condominio non abbia nulla da pignorare, o che il conto corrente comune sia privo di giacenze.
In questo caso, avrai una soluzione, ma i tempi si allungheranno. Infatti, potrai perseguire i singoli condomini, ognuno per la quota di cui risultano debitori. Ma, per fare questo, dovrai prima ottenere la lista dei condomini morosi da parte dell’amministratore di condominio; solo con quell’elenco avrai la possibilità di agire esecutivamente contro i singoli abitanti dello stabile.
Qui, ovviamente, le tempistiche non possono essere quantificate, essendo alto il rischio di passare anni dietro a spese legali e azioni infruttuose. Tuttavia, la possibilità di un accordo stragiudiziale è sempre dietro l’angolo: basterà intercedere tramite il proprio legale e, magari, prospettare ai debitori, in caso di mancata collaborazione, il rischio di dover pagare, oltre il credito originario, anche le spese legali nel frattempo maturate.
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