In che modo viene tutelato il soggetto che acquisisce il passaporto comunitario?
Per quanto ancora oggi si discuta su alcune scelte, prima fra tutte la realizzazione di una moneta unica, quale l’attuale euro, l’aver creato un organismo europeo che unisca, sotto diversi aspetti, gli stati che ne fanno parte ha, di certo, avuto molti lati positivi. Tra questi, menzione particolare va fatta per la cosiddetta cittadinanza europea: uno status particolare che accomuna tutti i cittadini degli stati membri, differenziandoli dai cittadini extracomunitari. Ma quali sono i vantaggi di questo status? Quali diritti conferisce la cittadinanza europea? In questo articolo, cercheremo di analizzarne i contenuti, scoprendo come si acquisisce il titolo e valutando cosa può fare oggi un cittadino dell’Unione grazie al riconoscimento di questa posizione qualificata.
3.2 Diritto di voto
La cittadinanza europea
Una delle finalità perseguite dall’Unione Europea è quella di unire tutti i paesi europei democratici per migliorare la vita dei cittadini e creare un mondo migliore.
Per perseguire tale fine, il trattato di Lisbona ha ideato la cittadinanza europea [1] per cui è cittadino dell’Unione chiunque abbia la cittadinanza di uno Stato membro. Tale cittadinanza non si sostituisce a quella della propria nazione, ma si aggiunge a quest’ultima.
In questo modo, si rispetta il principio di uguaglianza tra cittadini degli stati membri, in tutte le sue esplicazioni e nei confronti di tutti gli organi, le istituzioni e gli organismi.
Come si acquisisce la cittadinanza europea?
Essendo la cittadinanza europea collegata a quella di ogni singolo stato membro, spetterà agli ordinamenti statali stabilire, in via esclusiva, i criteri di attribuzione della nazionalità da cui deriva anche l’acquisizione della cittadinanza europea.
Tuttavia, lo stato membro non può ostruire il riconoscimento senza una reale e giustificata motivazione. Ad esempio, la Corte di Giustizia ha sanzionato uno Stato membro per aver limitato ingiustamente la concessione della cittadinanza ad un minore dotato di assicurazione per le malattie e risorse economiche sufficienti, il quale aveva richiesto il diritto di soggiorno sul territorio di un paese membro, nel rispetto delle condizioni previste dal trattato e dal diritto comunitario derivato [2].
Come è riconosciuto il diritto dello Stato membro ad elargire la cittadinanza nazionale, allo stesso modo è riconosciuto il diritto dello Stato a revocare la cittadinanza territoriale e, con essa, anche quella dell’UE e dei diritti ad esso correlati.
In questo caso, gli Stati membri sono chiamati a verificare, tramite i propri organi giurisdizionali nazionali, le conseguenze di tale perdita della cittadinanza ed eventualmente cercare di far riacquistare la cittadinanza agli interessati, in occasione della domanda, da parte dei medesimi, di un documento di viaggio o di qualsiasi altro documento comprovante la loro cittadinanza.
In particolare, gli Stati dovranno appurare se la perdita della cittadinanza dello Stato membro interessato, che comporta quella dello status di cittadino dell’UE, rispetti il principio di proporzionalità con riferimento alle conseguenze che essa determina sulla situazione di ogni interessato e, se del caso, dei suoi familiari, sotto il profilo del diritto dell’UE.
Quali diritti conferisce la cittadinanza europea?
Acquisendo la cittadinanza europea si acquisiscono in automatico tutti i diritti e i doveri previsti nei trattati dell’Unione Europea.
Diritto di libera circolazione
Uno dei diritti acquisiti più importanti riguarda la libertà di circolare e di soggiornare nel territorio degli Stati membri, senza la necessità di visti o passaporti all’attraversamento dei confini. In altre parole, questi confini vengono eliminati per i cittadini facenti parte dell’Unione Europea.
Ne deriva che il cittadino italiano avrà anche la possibilità di cercare lavoro in un qualsiasi paese europeo, o soggiornare a prescindere dall’esistenza di un lavoro, godendo della parità di trattamento con i cittadini di quel paese.
Ad esempio, in tema di diritto alla salute, la Corte di Giustizia [3] ha condannato uno Stato membro che aveva negato ad un residente di un altro Stato membro affetto da disabilità grave una prestazione di assistenza personale. Tale diniego, infatti, danneggerebbe un cittadino per il solo fatto di aver esercitato la propria libertà di circolare e di soggiornare in un altro Stato membro.
Diritto di voto
Come saprai, l’Unione Europea ha dato vita anche ad alcuni organismi in grado di rappresentare le esigenze di ogni singolo Stato o comunità. In questo caso, il cittadino europeo avrà il diritto di votare alle elezioni del Parlamento europeo.
Inoltre, il cittadino ospitato in altro Stato membro, all’interno del quale risiede ufficialmente, avrà anche la possibilità di partecipare alle elezioni comunali nello Stato membro in cui risiede, alle stesse condizioni dei cittadini di detto Stato.
Alla stessa stregua, il cittadino europeo potrà candidarsi per ricoprire la carica di Parlamentare Europeo e, così, rappresentare gli interessi dei propri elettori e, in generale, di tutta l’Unione Europea.
Non dimentichiamoci, infine, della possibilità di ogni singolo individuo, titolare della cittadinanza europea, di presentare petizioni al Parlamento europeo, di rivolgersi alle istituzioni e agli organi consultivi dell’Unione in una delle lingue dei trattati e di ricevere una risposta nella stessa lingua.
Diritto di protezione
Altra diritto importante riguarda la protezione che il cittadino europeo può vantare dalle autorità diplomatichee consolari di qualsiasi Stato membro, nel territorio di un paese terzo nel quale lo Stato membro di cui ha la cittadinanza non è rappresentato.
Esempio
Se ti dovessi trovare in Siria, in un momento in cui l’ambasciata italiana è sospesa, e avessi la necessità di rifugiarti dalla guerra civile, potresti ricercare l’ufficio diplomatico di qualsiasi altro Stato membro per ottenere protezione, senza che questi possa rifiutare di accoglierti.
Effetti nei confronti dei cittadini extra UE
Gli effetti della cittadinanza europea possono ripercuotersi anche nei confronti di chi, cittadino extracomunitario, abbia la necessità di ricongiungersi a familiare, titolare di cittadinanza europea, ma ne sia impossibilitato per una scelta politica.
Tale esclusione costringerebbe il cittadino comunitario a lasciare lo Stato membro, contrario all’ammissione del familiare extracomunitario, così privandolo del godimentodei diritti conferiti dal suo status di cittadino dell’UE.
La relazione è ancora più forte in caso di familiare minorenne. Qui, lo Stato è chiamato a focalizzarsi esclusivamente sugli interessi superiori del minore, valutando vari fattori: età, rapporto emotivo con ciascun genitore, sviluppo fisico ed emotivo, rischi della separazione sul suo equilibrio.
Per tali ragioni, gli organismi devono valutare attentamente i casi di esclusione: se il cittadino extracomunitario, addirittura minorenne, non costituisce una minacciaconcreta, seria ed attuale per l’ordine pubblico alla luce di un vaglio del principio di proporzionalità, allora la decisione dello Stato potrebbe essere impugnata dall’interessato davanti agli organi giurisdizionali nazionali e comunitari.
Note
[1] Art. 20 Trattato di Lisbona
[2] Corte giustizia UE, n.200/2004 del 19.10.2004
[3] Corte giustizia UE, sez. V, n.679/2018 del 25.07.2018
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