Io nel 2009 ho surrogato il mutuo con liquidità, il valore dell’immobile era di 100.000 mila euro, mi hanno concesso un mutuo di 192.000, nel 2015 ho messo in moratoria per 24 mesi poi ho sempre pagato fino ad oggi. La rata è aumentata del 45%; il residuo ad oggi e di 135.000. Cosa posso fare?
Dal punto di vista giuridico, occorrerebbe verificare il contratto di mutuo e le sue clausole, per verificare se ci sono delle anomalie sui tassi di interesse applicati.
E infatti, da quello che leggo, pare che le rate siano aumentate di una percentuale più che usuraia e, quindi, in netto contrasto con la legge.
Sul punto, l’ultimo orientamento della giurisprudenza insegna che, in questi casi, sarà possibile ottenere l’annullamento degli interessi che vengono valutati come usurari.
Con riguardo agli aspetti pratici, la prima soluzione che mi viene in mente per risolvere la questione è quella di effettuare una nuova surroga.
Difatti, la normativa non prevede limiti alla surroga, quindi non esiste un numero massimo di volte in cui può essere applicata la portabilità del mutuo.
La vecchia banca non potrà opporsi alla richiesta di surrogazione.
Alternativamente, Le consiglierei di contattare, per una proposta, la Banca, ma tramite legale.
In questo senso, gli istituti di credito, alla ricezione di una lettera legale, si mettono in posizione difensiva e cercano di collaborare, onde evitare inutili questioni giudiziarie.
E infatti, la loro ingiustificata mancata collaborazione comporterebbe la violazione del principio di buona fede, oltre che la cosiddetta mora del creditore il quale, alla luce della proposta del debitore di definire la propria posizione nel miglior modo possibile, non può rifiutare ingiustificatamente di ricevere il pagamento da parte Sua.
La mora del creditore si può definire come il “ritardo frapposto all’adempimento di un’obbligazione dalla mancanza della necessaria cooperazione da parte del creditore, quando egli non abbia una ragione obiettiva per rifiutarsi”.
Se, poi, dovessero rifiutare l’offerta con una risposta giustificata, allora si potrebbe valutare un altro tipo di proposta.
Questo Le consentirebbe, in un eventuale giudizio avviato dalla Banca per il recupero del credito, di documentare e provare davanti ad un Giudice i Suoi tentativi in buona fede di pagare il debito e la mancata collaborazione del creditore.
E questa dimostrazione documentale consentirà al Giudice di stabilire una dilazione di pagamento del debito sicuramente a tutela del mutuatario che ha dimostrato, nel frattempo, le sue buone intenzioni nel pagare i propri debiti.
Articolo tratto dalla consulenza resa dall’avv. Salvatore Cirilla
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