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Separazione: al coniuge spetta il TFS?

  • Immagine del redattore: Salvatore Cirilla
    Salvatore Cirilla
  • 29 mar
  • Tempo di lettura: 2 min

Aggiornamento: 25 nov

Io e mia moglie abbiamo deciso di separarci, seppur ancora non ufficialmente. Da agosto 2023 è andata ad abitare in un altro appartamento. Abbiamo deciso di dividerci equamente oggetti e conti correnti. A metà maggio riceverò una parte del TFS. Devo a mia moglie qualche percentuale di queste somme sia che restiamo così, sia che magari entro due anni si separiamo o divorziamo?


In merito alla Sua richiesta, prima di tutto, è importante considerare che, nonostante la separazione di fatto, Lei e Sua moglie siete ancora formalmente sposati e in regime di comunione dei beni.

Pertanto, tutte le somme ricevute, incluso il TFS (Trattamento di Fine Servizio), rientrano nella comunione dei beni fino a quando la comunione stessa non viene sciolta.


Infatti, il Codice Civile italiano, all’art. 177, stabilisce che entrano nella comunione dei beni “gli acquisti compiuti dai coniugi insieme o separatamente durante il matrimonio, esclusi quelli a titolo di donazione o successione”.


Ne consegue che, fino alla separazione legale, il TFS rientra nella comunione.


In caso di separazione legale, invece, il regime patrimoniale cambia.


Con la separazione giudiziale, il giudice può stabilire che i beni e le somme vengano divisi equamente tra i coniugi, tenendo conto anche delle esigenze dei figli maggiorenni non ancora economicamente autosufficienti.


Inoltre, la Legge n. 898 del 1970, all’art. 5, prevede che, in caso di divorzio, il coniuge economicamente più debole può avere diritto a un assegno di mantenimento. L’entità dell’assegno viene determinata considerando le condizioni dei coniugi e il contributo personale ed economico dato da ciascuno alla conduzione familiare.


Pertanto, se Lei dovesse andare in pensione e ricevere il TFS mentre è ancora in regime di comunione dei beni, Sua moglie avrebbe diritto alla metà di tali somme.


Se, invece, riusciste a completare la separazione o il divorzio prima della liquidazione del TFS, le somme percepite a titolo di TFS potrebbero essere considerate reddito personale, ma il giudice potrebbe comunque tenere conto di queste somme per determinare l’entità di un eventuale assegno di mantenimento.


A tal proposito, sarebbe opportuno procedere alla separazione per il tramite di due avvocati con la negoziazione assistita; questa formula Vi consentirebbe di evitare il giudizio e l’attesa dell’autosufficienza economica dei figli.


Così facendo potrebbe mettere al sicuro il tesoretto del TFS sinora accumulato.


Articolo tratto dalla consulenza dell’avv. Salvatore Cirilla su laleggepertutti.it


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